La formazione continua a domanda individuale, finanziata attraverso la concezione di voucher individuali, si è diffusa negli ultimi anni con l'obiettivo di offrire un'opportunità in più di crescita a tutti i lavoratori, compreso chi è escluso dalla formazione aziendale, chi ha aspettative di crescita/mobilità al di fuori della propria azienda, chi rischia di arretrare o rimanare fuori dal mercato del lavoro, chi è disoccupato. Generalmente si ricorre a questo tipo di formazione per:
- migliorare le proprie prestazioni lavorative
- acquisire nuove competenze utili per l'avanzamento professionale
- trovare condizioni migliori di lavoro nello stesso settore o in altri settori lavorativi
- prevenire l'arretratezza professionale
- iniziare un lavoro autonomo
- acquisire competenze trasversali (lingue straniere, informatica) utili nel lavoro e nella vita
- inserirsi o reinserirsi nel modo del lavoro
I finanziamenti per la formazione continua a domanda individuale provengono dallo stato o dalla comunità europea, tramite l'amministrazione agli enti locali (regioni e province). Gli enti locali, per distribuire i fondi pubblicano dei bandi in base ai quali vengono redatte delle graduatorie.
I principali stanziamenti sono i seguenti:
LEGGE 53/2000
Questa legge stabilisce vari diritti della persona, fra cui il diritto alla fomazione intesa non solo come potenziamento dei servizi e della competitività aziendale, ma anche come "diritto" del lavoratore, occupato o no, ad accrescere conoscenze e competenze professionali per tutto l'arco della vita. Nell'Art. 6 troviamo scritto: "I lavoratori, occupati e non occupati, hanno il diritto di proseguire i percorsi di formazione per tutto l'arco della vita, per accrescere conoscenze e competenze professionali. Lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali assicurano un'offerta formativa articolata sul territorio [...] L'offerta formativa deve consentire percorsi personalizzati, certificati e riconosciuti come crediti formativi in ambito nazionale e europeo. La formazione può corrispondere ad autonoma scelta del lavoratore ovvero essere predisposta dall'azienda, attraverso piani formativi aziendali o territoriali concordati tra le parti sociali."
LEGGE 236/1993
Questa legge ha rappresentato per molto tempo il canale di finanziamento principale della formazione continua in Italia. La sperimentazione della formazione continua a domanda individuale è introdotta con una circolare attuativa nel 1998 e a partire da alcune regioni, progressivamente si estende alle altre, con gestione in alcuni decentrata alle province. Gli strumenti principali utilizzati sono due:
- I cataloghi, cartacei o su sito web, con l'elenco dei corsi disponibili presso le varie agenzie formative accreditate dalla regione.
- I voucher (buoni formativi), cioè l'assegnazione di un importo determinato in base a una documentazione della frequenza del corso
Il Fondo Sociale Europeo
Attivo dal 1962, il FSE è il più "vecchio" dei quattro Fondi Strutturali dell'Unione Europea. Nasce con l'obiettivo di migliorare la possibilità di occupazione dei lavoratori all'interno del mercato comune e contribuire così al miglioramento del loro tenore di vita. Promuove uno sviluppo equilibrato dei vari paesi e la riduzione delle disparità esistenti tra cittadini e regioni dell'Unione. In particolare è lo strumento finanziario destinato a sostenere la Strategia Europea per l'occupazione per prevenire e combattere la disoccupazione.
La Carta ILA
L'acronimo ILA sta per "IndividuaI Learning Account", cioè una carta di credito formativo individuale prepagata, che permette ai richiedenti di ricevere un contributo economico a copertura, totale o parziale, dei costi sostenuti per un'attività formativa. Si tratta di un ulteriore strumento di politica attiva per favorire l'inserimento o il reinserimento lavorativo di chi è in cerca di occupazione e di chi, a causa della crisi, è stato espulso dal mercato del lavoro ed ha la necessità di riqualificarsi o aggiornare la propria professionalità.